domenica 25 febbraio 2007
Il calcio torna alla normalità? No, abbiamo solo, già, dimenticato
Leggo, sui giornali e sul web, che il calcio lentamente torna alla normalità dopo i fatti di Catania che hanno causato la morte di Filippo Raciti. Leggo, in questa fredda domenica, che si sono consumati ancora altri atti di violenza negli stadi di calcio di questa nostra Italia. E mi pongo inevitabilmente una domanda. Ma e' questa la normalità verso cui il calcio ritorna? Picchiare un giocatore, lanciare sassi contro un arbitro. Questa e' la normalità? E di quali tifosi? E soprattutto di quale calcio? Personalmente non trovo il calcio interessante (mondiali esclusi). La domenica, piuttosto che stare allo stadio a tifare, sto a casa a dormire. Ma forse il calcio non mi piace proprio per la violenza e i comportamenti eccessivi dei tifosi. Fin da piccolo ho visto con diffidenza questi momenti di comune esaltazione. Perche' poi, preso uno ad uno, il tifoso medio e' assolutamente una brava persona. Ma e' il gruppo che permette di far parte del branco. Puoi fare quello che vuoi, tanto non sei il solo. Avendo rifiutato categoricamente la logica del gruppo/branco, ho sempre visto il calcio come un'inutile momento non di sport ma di esaltazione a volte illogica. Alcuni tifosi, non tutti per fortuna, sarebbero disposti anche ad uccidere pur di non subire il coro della tifoseria avversaria. E' questa la normalità del calcio a cui "lentamente torniamo"? Peccato, l'Italia, una volta tanto, aveva avuto l'occasione di mostrare i muscoli e di adottare misure forti contro chi sgarra. Ma l'Italia e sempre l'Italia. E devo dare ragione a coloro che dicevano "quanto vuoi che duri?". Poco. Troppo poco per dimenticare la morte senza senso di un poliziotto che stava solo facendo il suo dovere. Troppo poco per dimenticare la barbara uccisione, sette giorni prima, di un dirigente di una piccola squadra calabra. Troppo poco per dimenticare tutti gli altri episodi di violenza gratuita e di esagerazione. Eppure non e' passato nemmeno un mese e l'Italia ha dimenticato. Ecco perche' continuo a non farmi piacere il calcio. Una piccola sentita protesta.
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